Ritardi per Project Origin [GC 2008]

Logo di Project Origin

Ritardo annunciato dalla Game Convention per Project Origin, sparatutto dei Monolith, che nasce come seguito (ma in realtà prequel) del primo capitolo della serie marchiato F.E.A.R. .

Il periodo da segnare sul calendario non è più quello natalizio, ma i primi mesi del 2009.

Non è stato svelato il motivo del ritardo, ed è quindi impossibile azzardare teorie a riguardo.



Nato come sequel del predecessore F.E.A.R. , in realtà Project Origin è un prequel, ovvero narra le vicende del soldato Michael Becket nei 30 minuti antecedenti le vicende del primo episodio. Contornato sempre dalla presenza della bambina fantasma Alma, la storia sarà ricca di dettagli e novità che incolleranno i videogiocatori davanti ai monitor.

Ovviamente il gioco è ricco di cambiamenti grafici rispetto al primo episodio, l’interfaccia si presenta più scarna e il numero massimo di armi trasportabili è passato da 3 a 4. Oltre a questo il sistema di vita è passato all’ormai onnipresente sistema a rigenerazione automatica piuttosto che alla vecchia modalità a punti-vita.

Nella versione mostrata alla fiera, ci si trovava già in un periodo piuttosto avanzato della storia (circa il 70%), in cui il protagonista Becket si svegliava alzandosi dal suolo di una metropolitana. Da li una volta usciti lo spettacolo che si mostrava ai nostri occhi era quello di una città devastata da un’apocalisse con palazzi in fiamme e macerie dappertutto.

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Qui si è potuto subito ammirare il nuovo dettaglio grafico del gioco, con colori molto meno scuri ed opachi rispetto al primo e con dettagli poligonali molto complessi e gradevoli alla vista. Gli effetti particellari sono stati superbi, soprattutto quelli per la riproduzione del fumo e la quasi completa distruttibilità dell’ambiente circostante.

L’IA dei nemici sembra nettamente più performante dato che, ogni sorta di avversario tentava di ripararsi dietro nascondigli di fortuna per evitare i colpi delle nostre armi. In Project Origin tornerà in pompa magna anche la peculiare modalità slow motion, che tra le altre cose consentirà di apprezzare al meglio l’elevato tasso di gore del prodotto, con nemici che sanguinano copiosamente e vanno letteralmente in pezzi sotto l’effetto dei colpi più potenti.

La demo di Project Origin si è conclusa poi con l’utilizzo di un Power Armor, una specie di mech che i giocatori di F.E.A.R. si ricorderanno senz’altro molto bene, nel quale i potentissimi colpi venivano bilanciati da un veloce surriscaldamento delle canne che portavano alla cessazione degli spari.





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